domus galilae
I SEGNI LITURGICI

ARREDI

1972 – 2022 , 50 ANNI . La nostra linea di arredi è stata ispirata negli anni dal Cammino Neocatecumenale. L’iniziatore di questo Cammno, Kiko Arguello, pensò negli anni ’70, che i fratelli avessero bisogno di segni liturgici durante le celebrazioni comunitarie, che esprimessero una nuova estetica e che attraverso la bellezza e l’armonia permettessero una più perfetta partecipazione a quello che i sacramenti significano e realizzano   <!– Tutti i Prodotti –>

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ULTIME NOTIZIE

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neocatecumenale

KIKO ARGUELLO E LA MUSICA SACRA CONTEMPORANEA

Durante questi anni, Kiko Argüello ha sviluppato per il Cammino Neocatecumenale diverse creazioni in campo musicale. Da quando è andato a vivere nella baracca di Palomeras Altas con una Bibbia e una chitarra, ha composto più di 300 canti che compongono il cosiddetto “RISUCITÒ, canti per le comunità neocatecumenali”. Alcuni si cantano attualmente in numerose parrocchie di tutto il mondo e sono stati cantati in molte occasioni in presenza dei diversi Papi. Per loro, Kiko ha ideato accompagnamenti musicali utilizzando un grande numero di strumenti.

Nel 2010, Argüello forma l’Orchestra Sinfonica del Cammino Neocatecumenale e compone l’opera “La Sofferenza degli innocenti”, che descrive attraverso la musica il dolore della Vergine ai piedi della croce. Dopo essere interpretata in Israele dinnanzi a diverse autorità e 200 vescovi, gli ebrei profondamente impressionati, hanno riconosciuto di sentirsi compresi e amati dalla Chiesa di fronte al dolore della Shoah (l’Olocausto). A partire da allora, questa sinfonia è stata un ponte di dialogo tra il popolo ebreo e la Chiesa cattolica. Dopo la sua composizione, è stata interpretata in diversi luoghi, come il Vaticano – in una occasione alla presenza di Benedetto XVI – Gerusalemme, Betlemme, Madrid, Parigi, Tokio, New York, Chicago, Boston, Düsseldorf o Auschwitz tra gli altri.

Kiko Argüello è anche autore di due libri: nel 2012 ha pubblicato “IL Kerigma, nelle baracche tra i poveri” e nel 2016 “Annotazioni. 1988-2014”.

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Kiko Argüello, neocatecumenale

KIKO ARGUELLO E LA PITTURA CRISTIANA MODERNA

La pittura di Kiko Argüello, iniziatore insieme a Carmen Hernandez del Cammino Neocatecumenale, si inserisce nella tradizione dell’iconografia orientale. Si tratta di una tradizione che l’Occidente ha perduto, e che è importante recuperare in questo momento di profonda crisi estetica nell’arte sacra occidentale.

In Oriente l’iconografia non è un elemento accessorio, un ornamento fine a sé stesso, ma è parte integrante e essenziale della liturgia: è un annuncio, l’annuncio di Gesù Cristo. Tutte le grandi chiese orientali sono ricche di icone, e all’inizio di ogni “divina liturgia”, cioè dell’eucarestia, c’è l’incensazione delle icone, le quali sono l’annuncio della realtà del cielo. L’oro che abbonda nelle icone, nello sfondo, nelle decorazioni, nelle immagini, significa l’annuncio di una realtà celeste.

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Cammino Neocatecumenale

Sono in te tutte le mie fonti, a cura di Francesco Giosuè Voltaggio.

La serva di Dio Carmen Hernández
in Terra Santa 1963-64

Il pellegrinaggio in Terra Santa è per chiunque il viaggio di una vita. In questo libro si ricostruisce lo storico e poetico pellegrinaggio del ‘63-‘64 inTerra Santa della serva di Dio Carmen Hernández Barrera, co-iniziatrice con Kiko Argüello del Cammino Neocatecumenale, nelle stesse sue parole, note, racconti, aneddoti e foto. La Chiesa è nata a Gerusalemme: “Sarete miei testimoni, cominciando da Gerusalemme, e fino agli estremi confini della terra” (At 1,8) e ogni rinnovamento non può che venire per essa da un ritorno alle fonti, comprese quelle di Gerusalemme e dellaTerra Santa, perché “sono in essa tutte le nostre fonti” (Sal 87,7). Una poesia di Tagore cara a Carmen recita: “Sono rotti i miei legami, pagati i miei debiti, le mie porte spalancate: me ne vado da ogni parte”. Così, cominciando da Gerusalemme e dallaTerra Santa, Carmen divenne una testimone della fede “fino ai confini della terra”. Il lettore troverà qui la sua avvincente esperienza di pellegrinaggio dal Libano alla Siria, attraversando deserti esteriori e interiori, fino alla Terra Santa, al lago di Galilea, alla consolazione di Gerusalemme: “In Gerusalemme sarete consolati” (Is 66,13). Così, il pellegrinaggio di Carmen diviene un aiuto per ogni pellegrino nel suo cammino di fede verso la Gerusalemme Celeste.

Francesco Giosuè Voltaggio, presbitero della Diocesi di Roma e ora fidei donum al Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, vive da vent’anni in Terra Santa, dove è rettore del Seminario Redemptoris Mater di Galilea, sul monte delle Beatitudini. È professore di Sacra Scrittura presso lo Studium Theologicum Galilaeae e autore di numerose pubblicazioni. Ha avuto la grazia di avere Carmen come madrina di Battesimo e di conoscerla fin dall’infanzia.

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Cammino Neocatecumenale

Istituzione e Carisma insieme per il futuro della Chiesa.

Ciò che Ratzinger aveva intravisto con estrema lucidità, si è puntualmente verificato. E sarebbe oltremodo miope, di fronte ad una crisi di fede che ha raggiunto ormai proporzioni drammatiche in Europa e non solo, non rendersi conto di come oggi più che mai i carismi ecclesiali rivestono un ruolo decisivo per la sopravvivenza stessa della chiesa. Che sarà sempre più una chiesa messa ai margini ma proprio per questo destinata a ripartire, come diceva Ratzinger, “da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza”, ovvero da un “resto” che avrà la missione di essere di nuovo “lumen gentium” in un mondo che vive etsi Deus non daretur. Come ha intuito Rod Dreher rilanciando la cosiddetta “Opzione Benedetto” – non a caso negli Usa al centro del dibattito – in un mondo che si è allontanato da Dio e dove anzi sta avanzando un’antropologia radicalmente anti-cristiana, non vi è altra strada che tornare all’essenziale, cioè riscoprire e vivere in pienezza una la fede autentica, da attuarsi secondo forme di vita comunitaria. D’altra parte, che la riscoperta della fede sia (o dovrebbe essere) “la” questione per eccellenza, è oltremodo comprovato dalla troppo spesso dimenticata domanda di Gesù: “Quando il Figlio dell’Uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?” Non una società più giusta, un mondo pacificato e solidale, l’umanità finalmente emancipata dalla sofferenza e dal dolore, un eco-sistema più salubre, ecc. Ma, appunto, la fede. E da qui che bisogna ripartire.

Tornerà il resto, il resto di Giacobbe,

al Dio forte. Poichè anche se il tuo popolo,

o Israele, fosse come la sabbia

del mare, solo un resto ritornerà

(Isaia 10, 21-22a)

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LA VITA DI GESU NELLA SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH, TESTI DI FRANCESCO VOLTAGGIO

Frutto di un ciclo di catechesi trasmesse su Radio Maria, questo terzo volume vuole sondare i primi eventi che seguirono la nascita di Gesù, cioè la sua infanzia e crescita in seno alla Santa Famiglia di Nazaret, le vicissitudini vissute da quest’ultima a Betlemme, in Egitto e fino al suo definitivo stabilirsi a Nazaret, nonché il ministero di Giovanni il Battista. L’intento è quello di aiutare il lettore a gustare, per ognuno di questi temi, i testi biblici e i luoghi geografici, l’ambiente e le tradizioni, in altre parole tutto quanto costituisce l’humus vitale in cui è fiorita la nostra salvezza. Si approfondiscono pertanto le testimonianze letterarie e archeologiche, attingendo alle «sorgenti» della nostra fede. La nostra salvezza, infatti, è storica. Ciò che contraddistingue il cristianesimo da tutte le altre religioni è che, per esso, Dio è entrato nel tempo e nello spazio: pur essendo sempre oltre di essi, egli si è fatto uomo, «terra», «humus» per l’appunto.