Per tutto questo io ringrazio prima di tutto Dio che è immenso e che ha fondato la sua Chiesa sopra la roccia, sopra Pietro. Perché in mezzo a queste grandi sofferenze che ho avuto in Barcellona, in cui ho scoperto la Pasqua, Dio mi ha portato alla terra di Israele che ho percorso senza soldi, né niente. Dal Libano in Tripoli, dove c’è un Santuario e tanti cedri, fino al Negheb e fino a Eilat nel mar Rosso e non si poteva passare al Sinai allora. Ho percorso a piedi tutta quella terra e Dio mi ha aperto le Scritture in una forma impressionante. Ringrazio il Signore.
Una delle grazie più forti che ho avuto è stata a Ein Karem: io pensavo di fondare, con alcune amiche, un’associazione nuova, un movimento, ma ho sentito dalla Madonna “No … è la Chiesa: Benedetta tu fra le donne, sarà la Chiesa”. E io, in mezzo a mille problemi andavo spesso alla roccia del Primato. A quel tempo non c’erano tanti turisti; era come adesso con problemi, c’era ancora il muro in Gerusalemme; io andavo al Primato di Pietro e lì passavo ore e giorni seduta sulla roccia, chiedendo a Dio qual era il posto che avevo io nella Chiesa. Per questo al ritorno da Israele per prima cosa sono andata a S. Pietro e ho pregato lì il Credo; dopo sono andata a S. Paolo. Per questo mi emoziona che questo decreto venga firmato nel giorno dei Santi Pietro e Paolo, perché dopo ho visto passare per di qua tutte le comunità e poi andare in Terra Santa, dove Dio mi aveva preparato.
Voglio molto bene a Kiko Arguello, che è un artista. L’ho conosciuto per caso, perché lui lavorava con una mia sorella (aiutando prostitute e omosessuali). Andare a Madrid era l’ultima cosa che io volevo, mio padre che era un industriale, con progetti enormi, mi aveva fatto studiare scienza e chimica e mi diceva: ” Con tuo padre farai più per le missioni….”. Bene, non volevo andare a Madrid. Kiko mi sta già interrompendo, come al solito: 1 a 0! Quando io inizio a parlare Kiko mi interrompe.
Dio non mi ha preparato con il teatro, ma con la scienza e con la chimica e mi ha dato grazie enormi. Dicevo che ho incontrato Kiko una prima volta, perché mia sorella diceva: “Ho conosciuto un messianista come te, lo devi conoscere”, abbiamo preso un appuntamento nella piazza Cibeles, in un bar di fronte alla posta, lui ha tardato mezz’ora e alla fine quando doveva andare via mi ha chiesto mille pesetas, i soldi per il taxi. Capito? Questo è stato il mio primo incontro con Kiko. Il secondo incontro è stato in un bar di Palomeras. Io avevo delle amiche e volevo fare con loro una fondazione nuova, già avevo vissuto con i poveri a Barcellona prima del ’64. Dico questo perché è anche vera questa data del ’64, ma per me il Cammino è iniziato con il Concilio.