Le icone neocatecumenali: Vergine del cammino
L’icona della Vergine del cammino, detta anche Kikkotissa, che Kiko Arguello dipinse nel 1973 è ispirata ad un icona che si trova nel monastero di Kikko a Cipro. L’Arguello realizzò la sua icona a Parigi a partire da una riproduzione in bianco e nero dell’icona di Kikko, che vide in un libro di icone ortodosse del quale ignorava completamente l’origine. La tradizione dice che questa Madonna di Kikko fu dipinta dall’Apostolo Luca.

Madonna di Kikko
Si dice che grazie ad un monaco chiamato Isaia ,che viveva nelle montagne di Troodos nell’isola di Cipro, l’icona fu conservata e venerata. L’imperatore bizantino Alejo I° Commeno (1081 – 1118 ) aveva una figlia che soffriva di una rara malattia incurabile. Isaia parlò all’imperatore e gli disse che la figlia sarebbe guarita se lui avesse costruito ( su quelle montagne di Troodos) un monastero e poi avesse donato l’icona della madonna che lui possedeva nel suo palazzo.
Così nel 1100, si inaugurò la costruzione del monastero di Kikko e lì vi si pose l’icona della Vergine, mentre la figlia dell’imperatore guarì.

Monastero di Kikko
Il monastero è di rito ortodosso. Per gli ortodossi quando qualcosa è molto sacro va coperto. Così l’icona si trova coperta da un manto argentato e da un telo.
Ciò che attira l’attenzione è che la Madonna ed il Bambino guardano nella stessa direzione, a sinistra, dove si trovano i peccatori (caproni) come nel giudizio finale del vangelo di Matteo, capitolo 25, 31-33. La missione della Madonna e del Bambino è di salvare i peccatori.
L’icona che dipinse Kiko non è così grande come si vede nelle riproduzioni, ma piccola ( cm. 21×30). Si può contemplare in una cappella della cattedrale dell’Almudena a Madrid.
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